Piadipizza con pomodorini, mozzarella, olive, capperi e acciughe
Una ricetta divertente che mette d’accordo grandi e piccini
Pizza o piadina? Questo è il dilemma. Difficile scelta, in particolare quando si è di ritorno a casa affamati e le due opzioni più ovvie sono: prendere il telefono e ordinare la pizza oppure scaldarsi una piadina in 2 minuti.
A tutti coloro che si riconoscono in questa situazione, dedichiamo una squisita idea: la Piadipizza! La ricetta consiste in una piadina impreziosita dai condimenti che solitamente troviamo sulla pizza: capperi, acciughe, pomodorini, mozzarella e basilico.
Il segreto della sua bontà? La Piadina Senza Glutine Céréal, sottile e gustosa, senza glutine, latte, strutto né uova, ideale per chi presenta specifiche intolleranze. Perfetta per un pasto salutare, da farcire a piacimento, la piadina firmata Céréal è leggera e basso contenuto di zuccheri. Ottima sia per i grandi che per i più piccoli.
Se anche voi non sapete rinunciare proprio a nulla, allora seguite le istruzioni di questa fantastica ricetta realizzata dalla nostra Foodblogger Elvira de Luca di Elvira Dolci e Cucina.
Ingredienti
- 1 confezione di Piadine Senza Glutine Céréal
- 1 mozzarella
- 12-15 pomodorini
- 8 filetti di acciughe sott’olio
- 2 cucchiai di capperi sotto sale
- q.b. olio extravergine d’oliva
- q.b. sale
- q.b. basilico fresco
Persone
DifficoltÃ
Tempo di preparazione
Tempo di cottura
Preparazione
Per realizzare questa squisita piadipizza, iniziate tagliando a cubetti la mozzarella. Passate poi ai pomodorini: lavateli accuratamente e affettateli a rondelle.
Quindi, mettete la Piadina Senza Glutine Céréal in una padella antiaderente e scaldateli a fiamma moderata. Cuocete per circa un minuto da entrambi i lati.
Dopo di che, spostate la padella dal fornello e distribuite sulla piadina la mozzarella e i pomodorini. Aggiungete anche i filetti di acciughe, i capperi dissalati sotto l’acqua corrente e infine un pizzico di sale.
A questo punto, rimettete a cuocere per un paio di minuti a fiamma bassa, coprendo la padella con un coperchio.
Quando la mozzarella si sarà sciolta, disponete la piadina su un tagliere o su un piatto, distribuite un filo di olio extra vergine di oliva e decorate con del basilico fresco.
La vostra fantastica Piadipizza è pronta per soddisfare le papille di grandi e piccini!
Conservazione
Vi suggeriamo di consumare la vostra piadipizza immediatamente dopo la preparazione, ancora calda e filante. In caso vi dovesse avanzare, potete conservarla in un contenitore ermetico per un massimo di un giorno.
I consigli di Céréal
Prima di trasferire i cubetti di mozzarella sulla piadina, assicuratevi che questi siano ben asciutti. Quindi, potete metterli in un colino e aspettate che coli il siero in eccesso. In alternativa alla mozzarella, potete utilizzare la provola, un formaggio morbido o dei cubetti di tofu.
Potete variare i condimenti a piacere, aggiungendo ad esempio delle verdure grigliate oppure realizzando la versione bianca della piadipizza, con solo la mozzarella.
Al momento di servire la vostra piadipizza, tagliatela in spicchi come fosse una vera pizza. Oppure potete piegarla a mezzaluna e creare una sorta di calzone.
Per un aperitivo sfizioso, formate tante piccole piadipizza con l’aiuto di un coppapasta e servitele accompagnandole con una bevanda fresca.
Curiosità
Oltre alla forma circolare, la bontà e la fama accomunano la piadina e la pizza. Le due specialità della cucina italiana si distinguono invece per le origini. Scopriamole insieme.
- Pizza: i primi documenti che testimoniano la nascita della pizza risalgono all’anno Mille. In quelli della Curia Romana del 1300 si parla di “pizis” e “pissas”, riferito a dei prodotti da forno diffusi nel centro-sud dell’Italia. Nel 1535, il saggista benedetto di Falco scrive che “la focaccia” in napoletano è chiamata “pizza”.
- Piadina: nonostante le credenze, la piadina non nacque in Romagna, bensì i primi a cucinare la sua versione rudimentale furono gli Etruschi che la tramandarono in seguito ai Romani. La piadina arrivò in terra romagnola solo nel 1200 a.C.. A contribuire alla diffusione della sua fama nel Novecento, furono diverse poesie, tra queste quella del poeta romagnolo Giovanni Pascoli che la definì “pane nazionale”.