La prevenzione come chiave per una corretta alimentazione
Quando si parla di alimentazione, uno dei temi sui quali ci si focalizza in relazione ai disturbi ad essa legati è quello delle intolleranze. Quest’ultime possono riguardare un ingrediente specifico o più alimenti contenenti un determinato nutriente e presentano un’incidenza in continuo aumento: basti pensare che solo in Italia, secondo fonti Istat, ben il 12,7% della popolazione soffre di disturbi legati ad allergie o intolleranze alimentari. Tra queste, una delle più diffuse e conosciute è senza dubbio l’intolleranza al glutine.
L’origine di questo disturbo è direttamente collegata alla storia della nostra specie e, in particolare, alla rivoluzione alimentare che avvenne più di 10.000 anni fa nella Mezzaluna Fertile a seguito della nascita dell’agricoltura. Quest’ultima andò, infatti, a sostituire una dieta fino a quel momento basata su caccia e raccolta, a discapito di un consumo elevato di cereali e derivati. Sebbene casi di intolleranza al glutine siano riscontrabili lungo quasi tutta la storia dell’uomo, l’identificazione di una correlazione tra farina del grano e disturbi ad essa legati risale agli anni Quaranta del Novecento.
Le persone affette da forme di intolleranza al glutine nel mondo rappresentano in totale più del 2% della popolazione, anche se queste cifre sono in continuo aumento data l’incidenza sempre maggiore di questo disturbo. Benché non esista ancora una vera e propria cura, l’utilizzo di diete specifiche e il consumo di prodotti privi di glutine rappresentano valide soluzioni per la prevenzione dei sintomi legati a questa intolleranza.
Intolleranza al glutine: cosa si intende
L’intolleranza al glutine, detta anche sensibilità al glutine, è una condizione parafisiologica di alterata sopportazione intestinale verso un nutriente proteico di origine alimentare, ovvero il glutine. Questa sostanza si trova principalmente nei cereali e in tutti i prodotti derivati dalla loro lavorazione, come frumento, farro e kamut, mentre è assente nella maggior parte dei cosiddetti “pseudocereali” come avena e quinoa.
Più precisamente, il fenomeno dell’intolleranza al glutine è provocato da una reazione alla gliadina, una prolammina del glutine presente nel grano e da proteine simili che si trovano nei cereali e nelle piante appartenenti alla famiglia delle Triticeae. L’esposizione alla gliadina causa una reazione infiammatoria, responsabile delle reazioni alla base dei disturbi legati a questa patologia.
Nella persona affetta da intolleranza al glutine, introdurre alimenti contenenti questa proteina scatena una risposta da parte del sistema immunitario che colpisce l’intestino tenue. Il persistere di questa risposta produce un’infiammazione che danneggia le strutture fondamentali di quest’ultimo, ovvero i villi intestinali, causandone un appiattimento e, di conseguenza, un’incapacità di assorbire i nutrienti.
Sensibilità al glutine non celiaca e differenze con la celiachia
Con il termine “intolleranza al glutine” in medicina ci si riferisce in realtà ad una serie di disturbi che riguardano la difficoltà nel corretto assorbimento di questa proteina. Queste patologie spesso presentano sintomi e progressioni simili, anche se possono differenziarsi per un diverso grado di intensità. I due disturbi principali sono la celiachia e la sensibilità al glutine non celiaca.
La celiachia è una malattia autoimmune che provoca una reazione immunitaria dell’organismo all’assunzione di glutine. Si tratta anche di una delle prime forme ad essere diagnosticata. Questo disturbo è legato a fattori genetici e si manifesta con maggiore frequenza nei bambini e negli adulti fino ai 30 anni, anche se negli ultimi anni si è notata un’incidenza sempre maggiore nella fascia tra i 40 e i 45 anni. La celiachia rappresenta anche una delle forme più gravi di disturbi legati alla proteina del grano e, se non diagnosticata per tempo, può portare nel lungo periodo a danni permanenti all’intestino e alle sue funzioni.
La sensibilità al glutine non celiaca, detta anche ipersensibilità al glutine, è, invece, un disturbo di recente scoperta, osservato in persone che pur lamentando frequenti problemi legati all’assunzione di cibo contenente glutine, non presentavano i segni tradizionali tipici della celiachia. Questa malattia, a differenza della precedente, non è infatti di ordine genetico e pur condividendone in forma più lieve i sintomi, non provoca danni all’intestino. È, tuttavia, più difficile da riconoscere tramite test da anticorpi e prelievo di sangue, non esistendo per essa ancora i marcatori specifici. La sensibilità al glutine non celiaca viene diagnosticata in seguito all’esclusione, da parte del medico, della celiachia o dell’allergia al grano. In presenza di questo tipo di disturbo, l’adozione di una dieta senza glutine comporta un miglioramento evidente.
Sintomi e cause dell’intolleranza al glutine
Nonostante l’intolleranza al glutine, nelle sue diverse forme, rappresenti una condizione altamente diffusa in tutto il mondo, ancora oggi è difficile stabilire quali ne siano i fattori scatenanti. Se è noto, infatti, come queste malattie siano accomunate da una incapacità da parte dell’intestino di assorbire e metabolizzare correttamente le proteine del glutine, non è altrettanto noto come e perché tale risposta si attivi. E se per la celiachia sono state presentate nel corso degli anni diverse ipotesi, come la possibilità che la sua comparsa sia legata ad una esposizione troppo precoce al glutine nei primi anni di vita, sono ancora molti i dubbi di ricercatori ed esperti per quanto riguarda la sensibilità al glutine non celiaca.
Dal punto di vista dei sintomi è possibile, invece, tracciare un quadro clinico dei principali disturbi nei pazienti affetti da questa intolleranza. Vediamoli nel dettaglio:
- Perdita di peso: tra i principali sintomi comuni a tutti i tipi di intolleranza al glutine, la perdita di peso rappresenta anche uno di quelli più immediatamente riconoscibili. È dovuta al mancato assorbimento della gliadina da parte dell’intestino.
- Mal di testa: è stato osservato come nelle persone affette da intolleranza al glutine, l’incidenza di fenomeni di emicrania sia più alta rispetto alla media. Questo è dovuto al mancato assorbimento delle sostanze nutritive da parte dell’intestino, con conseguente calo delle forze fisiche ed episodi di astenia.
- Crampi: si accompagnano di solito ad episodi di gonfiore addominale e possono interessare sia l’addome sia lo stomaco.
- Dolori articolari: si manifestano insieme a prurito e secchezza della pelle. Di solito sono caratteristici delle fasi iniziali del disturbo. Sono dovuti ad un deperimento della struttura ossea e muscolare dovute al mancato assorbimento del glutine.
- Colon irritabile: le diverse forme di intolleranza al glutine possono anche essere accompagnati dal fenomeno del “colon irritabile”. Questo perché, venendo introdotti nel corpo quantità minori di prodotti con presenza di fibre, si può verificare uno squilibrio della flora batterica intestinale.
- Anemia: in caso di assunzione di prodotti a base di glutine si assiste, nei pazienti affetti da intolleranza, ad un abbassamento dei livelli di emoglobina presenti nel sangue, con conseguente possibile sviluppo di anemia.
Cosa fare in caso di intolleranza al glutine: i consigli di Céréal
Nell’alimentazione di tutti i giorni, sono davvero tanti i prodotti che possono rappresentare un rischio per le persone affette da questi disturbi. Non solo pane, pizza, biscotti e altri prodotti derivati da farine a base di cereali, ma anche derivati della carne, salumi, possono contenere in misura maggiore o minore tracce di glutine. Per questo motivo, è importante prestare particolarmente attenzione alle possibili contaminazioni alimentari, sia a casa che fuori casa.
Proprio per venire incontro a questo tipo di esigenze, Céréal ha da tempo rivolto un’attenzione particolare nella realizzazione di prodotti specifici, garantiti da controlli rigorosi in tutte le fasi di preparazione e da valori nutrizionali attenti alle richieste di tutti. Questo impegno si è tradotto in risposte specifiche come la Linea Senza Glutine Céréal, pensata appositamente a questo scopo e che presenta una varietà di prodotti per tutti i gusti. Dalle Fette Proteiche ai Legumi Céréal, ricche di fibre, vitamine e da ridotti contenuti di grassi, fino al Riso Mandorla Drink Bio Céréal, per una pausa all’insegna di benessere e gusto… Ce n’è davvero per tutti i gusti!
Céréal ricorda l’importanza di una consulenza medica nei casi di domande o dubbi legati a sintomi specifici, per una diagnosi e un trattamento mirato, e di seguire sempre i consigli di uno specialista.
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