Conoscere le differenze tra le diverse intolleranze è fondamentale per l’individuazione del regime alimentare più indicato
Tra i disturbi legati all’alimentazione, la celiachia rappresenta senza dubbio uno dei più conosciuti e diffusi in tutto il mondo. Basti considerare che, solo in Italia, si stima che le persone affette da questa patologia sfiorino l’1% della popolazione[i]. Un dato che fa riflettere e che pone l’attenzione sulla necessità di una maggiore consapevolezza riguardo alle proprie abitudini alimentari dal momento in cui, ad oggi, non esiste ancora una cura valida per questo disturbo.
La celiachia riguarda soprattutto donne e uomini di età adulta compresa tra i 18 e i 60 anni, con una leggera prevalenza di casi negli individui di sesso femminile. Questi dati potrebbero essere, tuttavia, parziali e rappresentare solo un campione indicativo della distribuzione del disturbo, dato che si stima che le persone affette da celiachia ma non ancora diagnosticate siano quasi il doppio di quelle diagnosticate[ii].
Chi soffre di celiachia ha a che fare con effetti variabili e lo sviluppo di una sintomatologia che, se non prevenuta adeguatamente attraverso la dieta, può aggravarsi con conseguenze per tutta la vita. Per questo si rivela particolarmente utile capire come riconoscere i primi segnali da parte dell’organismo, così come individuare quanto più possibile il ruolo di ciascun potenziale fattore scatenante, sia genetico che alimentare.
Celiachia, intolleranza al glutine e allergia al glutine
È bene sottolineare come la celiachia non sia l’unico disturbo legato all’assunzione di glutine. Oltre alla celiachia, infatti, esistono anche l’intolleranza al glutine (gluten sensitivity) e l’allergia al glutine. È importante, dunque, capire le differenze e le similitudini che intercorrono tra questi termini per evitare di incorrere in interpretazioni errate. La differenza fondamentale tra queste tre tipologie di disturbi è di tipo immunologico e clinico. Vediamo in dettaglio cosa si intende con celiachia, intolleranza al glutine e allergia al glutine.
- La celiachia, in generale, è un’enteropatia auto-infiammatoria permanente, con tratti di auto-immunità, scatenata dall’ingestione di glutine (e, in particolare, di una sua componente detta gliadina), in soggetti geneticamente predisposti[iii]. Si manifesta con sintomi ricorrenti di varia natura e intensità e, a seconda della loro progressione, ne sono stati identificati 5 macrogruppi: tipica, atipica, silente, latente e potenziale. La principale conseguenza della celiachia è un danno a livello intestinale che si manifesta con l’appiattimento dei villi intestinali i quali, una volta atrofizzati, non riescono più ad assorbire in modo corretto le sostanze nutritive con le quali entrano in contatto[iv].
- L’intolleranza al glutine (gluten sensitivity), data la somiglianza nei sintomi alla celiachia, è stata considerata per lungo tempo come una forma più frequente ma meno aggressiva di questa malattia. Tuttavia, presenta numerose differenze con essa, prima fra tutte il fatto di non far parte delle malattie autoimmuni[v].
- L’allergia al glutine, a differenza di celiachia e intolleranza, presenta tra i suoi sintomi anche quelli tipici delle reazioni allergiche, come irritazione cutanea, difficoltà respiratorie e dolori intestinali. Nel caso in cui si soffra di allergia al glutine potrebbero anche essere presenti disturbi legati alla mucosa intestinale[vi].
Celiachia sintomi: tipologie e cause
Prima di scoprire quali siano le cause che possono portare alla manifestazione di questa patologia, è importante capire quali siano i sintomi più riconoscibili per potersi rivolgere tempestivamente ad un medico competente qualora dovessero manifestarsi. Vediamoli di seguito:
- Perdita di peso: uno dei primi sintomi che rappresenta un campanello d’allarme, anche perché uno dei più immediatamente visibili dall’esterno. È principalmente dovuto al mancato assorbimento delle sostanze nutritive assunte attraverso la dieta da parte dell’intestino;
- Crampi: frequenti soprattutto nella zona addominale. Possono durare anche per diversi minuti ed avvenire in contemporanea ad episodi di meteorismo e dolore addominale;
- Flatulenza: spesso accompagnata da rigonfiamenti dell’addome, si manifesta in particolare a seguito dell’ingestione di alimenti contenenti tracce di glutine da parte del soggetto celiaco;
- Meteorismo: dovuto a una reazione dell’organismo a una sostanza riconosciuta come “non assimilabile”, ovvero il glutine. Quest’ultimo, una volta giunto nell’intestino, provoca una reazione allergica con conseguente infiammazione;
- Astenia: condizione di stanchezza, di solito conseguente alla perdita di peso. Nei casi di celiachia è particolarmente accentuata e presenta delle diversità rispetto all’affaticamento tipico di chi si riprende da una malattia o da un periodo post-operatorio;
- Anemia: la reazione all’assunzione di alimenti contenenti glutine può portare nel soggetto affetto da celiachia a un abbassamento dei livelli di emoglobina presenti nel sangue. Questo può, di conseguenza, portare a sua volta allo sviluppo di diverse forme di anemia;
- Dolore addominale: in alcuni casi forte e prolungato, può essere accompagnato da episodi di diarrea e rappresenta un sintomo comune alle forme principali di celiachia. Leggi il nostro articolo sulle varie forme di celiachia!
Se i primi sintomi sono riscontrabili anche in altre patologie gastrointestinali, gli ultimi due – anemia e dolore intestinale – sono invece sintomi tipici di questo disturbo. Si parla in particolare di astenia quando si manifesta nell’individuo uno stato di debolezza generale, dovuto alla riduzione o alla perdita della forza muscolare, con facile affaticamento e insufficiente reazione agli stimoli. In generale, questo è dovuto ad alterazioni nelle funzionalità digestive, in particolare all’interno di quel tratto di intestino dove arrivano e vengono assorbite le sostanze nutritive.
Infine, tra i sintomi più diffusi ricordiamo anche dermatiti, disturbi della pelle[vii], spossatezza, letargia[viii] e aumento di disturbi dell’umore quali ansia e depressione[ix].
Cause della celiachia
Le cause della celiachia sono da ricercare in diversi aspetti dell’individuo. Il soggetto celiaco presenta una predisposizione genetica all’insorgenza del disturbo. La predisposizione si ha in presenza di specifiche sequenze di DNA. I geni in corrispondenza di tali sequenze definiscono la struttura con cui le nostre cellule immunitarie riconoscono i diversi composti che vengono a contatto con esse. In assenza di queste sequenze specifiche di DNA, la diagnosi della malattia è virtualmente esclusa o altamente improbabile.
La presenza di queste sequenze non fornisce, tuttavia, la sicurezza di essere affetti da celiachia. Infatti, circa il 25% della popolazione mondiale presenta queste sequenze, ma solo una percentuale molto inferiore sviluppa la celiachia, suggerendo l’importanza di altri fattori nella genesi del disturbo. Sono state avanzate numerose teorie riguardo a quali possano essere i fattori scatenanti senza poterne avere tuttavia, al momento, alcuna riprova scientifico-medica.
Ad ogni modo, tra queste teorie, si è ipotizzato che un ruolo nello sviluppo della celiachia possa essere assegnato ad una esposizione troppo precoce al glutine oppure ad un’infezione intestinale di origine virale durante l’infanzia. Sta di fatto che molti ricercatori concordano sul ruolo centrale del rafforzamento del sistema immunitario durante i primi mesi di vita. Alcuni studiosi avrebbero notato, infatti, una correlazione positiva tra l’allattamento tramite latte materno (alimento sano e utile per il corretto sviluppo del sistema immunitario per un bambino) e una minor incidenza di casi di celiachia.
I consigli di Céréal
Se è vero che al momento non esiste ancora una conoscenza omnicomprensiva di questa malattia, così come non è ancora presente un rimedio, è pur vero che esistono delle indicazioni per poter tenere sotto controllo i sintomi e l’aggravarsi della malattia celiaca, ovvero la prevenzione. Controlli medici ed esami del sangue periodici, volti a verificare i livelli di anticorpi anti- trans glutaminasi in soggetti a rischio o con precedenti dei sintomi descritti sopra sono fondamentali per una diagnosi preventiva e per evitare il rischio di aggravamenti.
Una dieta priva di glutine e un regime alimentare che eviti tutti i potenziali fattori di rischio, inoltre, rappresenta una scelta responsabile e un contributo al mantenimento delle funzioni regolari dell’organismo. Céréal, da sempre impegnata su questo fronte, offre prodotti pensati per essere adatti alle esigenze di tutti, anche grazie alla Linea Senza Glutine Céréal. Prodotti garantiti, sicuri e nutrienti, ma anche buoni e gustosi, perché realizzati con ingredienti di alta qualità.
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[i] Celiachia. Aspetti epidemiologici, Marzo 2021. Pubblicato sul portale online EpiCentro, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Consultabile qui: https://www.epicentro.iss.it/celiachia/epidemiologia-italia
[ii] Ibid.
[iii] Celiachia. Informazioni generali, Maggio 2017. Pubblicato sul portale online EpiCentro, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Consultabile qui: https://www.epicentro.iss.it/celiachia/
[iv] Ibid.
[v] Celiachia, gluten sensitivity, allergia al grano e reazioni pseudo-allergiche. Pubblicato sul portale online Iannetti.it, a cura del Prof. Antonio Iannetti – Gastroenterologo Specialista in Malattie del Fegato e Medicina Interna. Consultabile qui: https://www.gastroenterologoiannetti.com/gluten-sensitivity/
[vi] Ibid.
[vii] Dermatite erpetiforme, Settembre 2020. Pubblicato sul portale online MSD Manuals, a cura del Dott. Daniel M. Peraza – Medical Doctor presso Geisel School of Medicine, Dartmouth University. Consultabile qui: https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dermatologici/malattie-bollose/dermatite-erpetiforme
[viii] Stanchezza, 10 patologie che la provocano, Marzo 2016. Pubblicato sul portale online del IRCSS Humanitas Research Hospital. Consultabile qui: https://www.humanitas.it/news/stanchezza-10-patologie-la-provocano/
[ix] La celiachia può lasciare il segno anche sul cervello, Luglio 2020. Pubblicato su Fondazione Umberto Veronesi Magazine, a cura di Fabio Di Todaro. Consultabile qui: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/alimentazione/la-celiachia-puo-lasciare-il-segno-anche-sul-cervello