STILE DI VITA
Chi ben comincia
Nell’alimentazione quotidiana il sodio deriva per:
- un massimo del 10% da alimenti che lo contengono naturalmente (acqua, frutta, verdura, carne, ecc.);
- un massimo del 36% dal sale aggiunto nella cucina casalinga o a tavola (sodio discrezionale);
- massimo del 54% da prodotti trasformati (artigianali e industriali) come piatti pronti, salse, affettati, pane …
(Fonte : programma MINISAL-GIRCSI Ministero della Salute/INRAN)
Da un punto di vista alimentare, una dieta con eccessivo consumo di cloruro di sodio (sale) insieme con una diminuita assunzione di potassio compromette i meccanismi di regolazione della pressione arteriosa aumentando le “resistenze” all’afflusso del sangue e dando luogo così, nei soggetti predisposti, all’ipertensione.
Tutto ciò ha indotto i medici, supportati da numerosi studi clinici perduranti ormai da più di trent’anni, a prescrivere in persone modicamente ipertese diete iposodiche e l’utilizzo del sale con un ridotto contenuto di sodio.
E’ altrettanto importante eliminare il fumo, ridurre il consumo di alcolici, tenere sotto controllo il peso e svolgere attività fisica regolare.
Alimenti idonei alla dieta iposodica
- Pane senza sale (sciocco o sciapo)
- Latte scremato, yogurt
- Formaggi freschi (ricotta, caprino…)
- Carni bianche, pesce
- Ortaggi
- Frutta fresca
Alimenti sconsigliati
- Tonno o altro pesce conservato (alici, aringhe, ecc.)
- Prosciutto crudo, salame e insaccati
- Formaggi stagionati a pasta dura e molle (gorgonzola)
- Salse (maionese, senape, ketchup) e burro salato
- Patatine fritte
- Biscotti, merendine confezionate, cornflakes
- Dadi da brodo